Il Fiume della Vita
Il Fiume della vita è il nome dato all’associazione di promozione sociale nata all’inizio del 2016 dalla forte sensazione che la realtà educativa, così come ha preso forma, sia carente nel sostenere lo sviluppo armonioso della persona e, di conseguenza, della società. Tale sviluppo necessita di una grande attenzione alla sensibilità del bambino e alla sua dignità come essere umano che non può essere piegata a considerazioni di mero aspetto accademico o economico.
Gli strati più agiati della società hanno accesso ad un’educazione che non è solo scolastica e che include, per motivi tanto familiari quanto economici, percorsi privilegiati di sviluppo personale, ma anche questo non equivale necessariamente ad una maggiore attenzione alla sensibilità del bambino. Gli strati meno abbienti sono spesso relegati a percorsi educativi limitati tanto nell’ampiezza quanto nella durata cui si aggiunge un ambiente familiare sottoposto alle pressioni psicologiche e relazionali derivanti dalle difficoltà materiali.
Questa considerazione non è nuova e personaggi come Don Milani e Maria Montessori sono illustri esempi, in Italia, del tentativo di mettere in atto una scuola che sappia essere non solo riscatto sociale ma anche autentico cammino nella conoscenza di sé.
Tutto questo, a nostro avviso, è vero nella società occidentale così come nelle società dette “in via di sviluppo”, esiste insomma, nell’educazione, una discriminante trasversale alle varie nazioni e da qui la necessità di un’azione che si diriga a fornire i mezzi materiali, teorici e umani perché si generino situazioni dove un’educazione profondamente armoniosa possa essere offerta anche ai meno fortunati economicamente e socialmente.
Il quadro teorico è stato individuato nel lavoro del filosofo di origine indiana J.Krishnamurti (1895 – 1986).
L’attività associativa si è sviluppata, in questi primi anni, a sostegno di e in relazione con il Centro Rurale della Fondazione Krishnamurti a Rajghat (Varanasi – India). In particolare a sostegno della scuola A.Patwardan, che fa parte del Centro e che offre educazione di qualità a circa trecento bambine e bambini dei villaggi vicini. La scuola basa la sua sopravvivenza sulle donazioni non avendo altre fonti di reddito. Organizziamo una rete di donatori e diffondiamo informazione sulle attività svolte dal Centro Rurale e sulla visione che ne è la base, attingendo dalle nostre visite annuali alla scuola e al Centro Rurale e alla collaborazione con i dirigenti del Centro.
Oltre all’attività scolastica il Centro Rurale della Fondazione Krishnamurti di Rajghat svolge un’attività educativa a favore delle giovani donne. Questa è diretta a dare competenze artigianali e informazioni sul risparmio, sui diritti delle donne, sull’igiene e così via. Il Fiume della Vita si sta impegnando anche in questa direzione.
Dallo Statuto dell’associazione:
Art. 4 - L'Associazione svolge attività di utilità sociale in favore degli associati e di terzi ed ha per scopo ed oggetto sociale:
- Il sostegno alla ricerca e all’attuazione di una visione nel campo dell’educazione, della formazione e dell’apprendimento, capace di abbracciare il fondamento spirituale dell’essere umano, così come quello sociale e materiale. I testi di riferimento che descrivono approfonditamente questa visione sono quelli dell’educatore J.Krishnamurti;
- La raccolta di donazioni, anche in forma di lasciti testamentari, di prestiti, o altro, per il sostegno di scuole e realtà educative, in Italia o all’estero, che promuovono l’educazione come definita al punto precedente. Questo con particolare attenzione alle situazioni di maggiore disagio economico e sociale delle realtà individuate;
Il nome “Fiume della Vita” si collega al fiume Gange, che è uno dei grandi fiumi intorno cui l’umanità ha vissuto e da cui ha tratto vita ed è sicuramente un simbolo non solo locale ma universale. Sulle sponde del Gange si muove geograficamente in questi anni il nostro progetto.
Il nome “Il Fiume della Vita” si riferisce anche alla responsabilità educativa che scorre attraverso le generazioni, responsabilità su cui desideriamo indagare e che vorremmo veder fiorire.